“I’ Biancone”

Quando nel 1559, Cosimo I de’ Medici, bandi un concorso per costruire la prima fontana pubblica di Firenze, sperava di dare splendore alla città con un nuovo David, magari questa volta senza messaggi repubblicani. Purtroppo non andò così.
Il concorso fu vinto dall’artista Ammannati che ideò una fontana in cui da un gruppo di sculture svetta un possente Nettuno. Questo progetto fu scelto anche perché serviva a celebrare il recente sviluppo marittimo del Granducato con la presa di Pisa e Livorno.
La fontana fu inaugurata nel 1565, giorno delle nozze di Francesco I e Giovanna d’Austria.
Le attese erano tante, si parlava di un enorme blocco del più immacolato marmo di Carrara…
Più grosso fu però lo sgomento e la delusione dei fiorentini alla vista dell’opera.. La rinomata ironia fiorentina non si fece attendere…
“Ammannato, Ammannato , quanto marmo t’hai sciupato!!” fu l’inno inaugurale ..
Il triste prologo portò poi con se un destino funestato da sfortunati eventi..
Inizialmente fu usato come un mero lavatoio. Subì un primo atto vandalico nel 1580. Per proteggerlo fu eretta, nel 1592, una ringhiera.
Ma per difendersi dalla mala sorte serve molto di più.
Infatti nel 1830, durante il carnevale, un gruppo di musici, mentre dava spettacolo attorno alla fontana, decise di “alleggerirla”, una volta mascherata, di una statua del Giambologna. Questa statua non fu mai più ritrovata e si dovette utilizzare un facsimile.
Nel 1848 , durante i famosi moti, la città fu bombardata dai Borboni , inutile dire chi fu colpito e danneggiato..
Tale maledizione perdurò anche nel nuovo secolo, infatti il 4 agosto 2005 un vandalo si è arrampicato sulla statua. Aggrappatosi ad una mano del Nettuno la vide staccarsi e fini dritto a bagno nella fontana, scheggiandola.

E pensare che dal 1720 c’è una targa su palazzo Vecchio, che vieta di “fare sporchezze di sorta alcuna, lavare in essa calamai, panni o altro né buttarvi legnami o altre sporcizie”. Forse erano stati troppo ottimisti…

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