Piazza della Repubblica

Piazza della Repubblica è sempre stata al centro della vita di Firenze e dei fiorentini.
Al lato della piazza vi è la “colonna dell’abbondanza” ivi, al tempo dei romani, si incrociavano il cardus ed il decuman maximi e vi era il foro, arterie e cuore pulsante delle città romane.
La centralità della piazza perdurò anche in epoca alto medioevale, quando lì venne posto il mercato.
La creazione dell’allora Mercato Novo (nell’odierna Piazza del Porcellino) tolse centralità alla piazza. Ben più ferale fu la decisione di ivi porvi il ghetto ebraico, prigione a cielo aperto per gli ebrei fiorentini.
La piazza come la conosciamo noi è frutto di quella trasformazione che prese il nome di Risanamento , anche se per molti fiorentini fu un vero e proprio sventramento. Infatti dal 1885 al 1895, per celebrare lo status di Firenze Capitale del Regno, molti storici edifici, molte torri medioevali o botteghe furono rase al suolo per lasciare spazio ad enormi palazzi e vaste piazze e viali.
Esempio della monumentalità che si volle dare alla piazza è l’”Arcone” progettato da Vincenzo Micheli, richiamo agli archi di trionfo cesarei. Per celebrare questa trasformazione, vista come e vero proprio miglioramento della città, vennero incisi sull’arco questi versi :” l’antico centro della città da secolare squallore a vita nuova restituito”.
In Cima alla costruzione furono poi poste tre figure femminili rappresentanti : L’Italia, l’Arte e la Scienza. I fiorentini taglientemente soprannominarono queste statue con il nome di tre prostitute famose: : la Starnotti, la Cipischioni e la Trattienghi.

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