La storia del Porcellino

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  • Il “Porcellino” è una delle icone di Firenze, è un amuleto, è una tradizione. Si può trovare una sua copia a Aix-en-Provence, in Francia; nel parco del castello di Enghien in Belgio; e due a Monaco di Baviera. La statua del “Porcellino” posta a sinistra della Loggia del Mercato Nuovo ed è una delle attrazioni più visitate e “toccate” di Firenze.
    Il Porcellino in realtà è un cinghiale. E’ stato realizzato sulla base del marmo greco regalo da Pio IV a Cosimo I nel 1560. Successivamente Cosimo II decise che quella statua – oggi si trova al Museo Bardini – doveva essere adeguatamente celebrata, per questo nel 1612 commissionò a Pietro Tacca di realizzarne una copia in Bronzo per abbellire Palazzo Pitti. Egli, uno dei migliori allievi – se non il migliore – del Giambologna realizzò una copia talmente perfetta che anche il manto del cinghiale sembrava vero. L’opera fu conclusa solo nel 1633 e fu su idea di Ferdinando II de’ Medici che il Porcellino fu ricollocato vicino alla Loggia del Mercato Nuovo e trasformato in una fontana (all’incirca nel 1640).
    Oltre ad essere molto bella e a dare un tocco particolare alla Loggia, la statua aveva anche una funzione pratica: serviva a rifornire i commercianti di sete e tessuti che ogni giorno affollavano la zona.
    Precedentemente alla sua attuale collocazione (che risale all’Ottocento) il cinghiale si trovava davanti a quella che oggi è la ex-Borsa Merci. La base di forma ottagonale per colpa dell’usura del tempo dovette essere rifatta da Clemente Papi nel 1857, nel 1988 la Fonderia Artistica Ferdinando Marinelli l’ha rifusa, ciò è documentato da un’incisione sul bordo destro della statua.
    Una delle usanze più seguite a Firenze è il “magico” tocco del naso del “Porcellino”. Si dice infatti che porti molta fortuna prima toccargli il muso (che infatti è la parte più splendente dell’animale), poi il rituale prevede che si metta nella bocca del cinghiale una moneta, se questa cade nella grata dove l’acqua defluisce si avrà tanta fortuna, in caso contrario no.
    Al porcellino sono dedicate una fiaba di Hans Christian Andersen (autore di “La principessa sul pisello, “La sirenetta”, “Il brutto anatroccolo”, “La piccola fiammiferaia” e altre fiabe) ”Il porcellino di bronzo’’ e anche due “comparse” nei film di Harry Potter “La camera dei segreti” e nella seconda parte de “I doni della morte”: fa da arredo nel salone d’ingresso della scuola di Hogwarts nel primo e all’interno della Stanza delle Necessità nel secondo.”

    Questo elemento è presente anche nelle lingue: Inglese Francese Spagnolo Tedesco Portoghese, Portogallo Russo

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