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Nascita di Venere
Artwork Category: Artwork
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La Nascita di Venere è un dipinto su tela eseguito dal grande maestro Sandro Botticelli (Sandro Filipepi) intorno agli anni 1482-85 su commissione di Lorenzo di Pierfrancesco de Medici, cugino di Lorenzo il Magnifico, che insieme all’altra magnifica opera della Primavera (eseguita tra il1474 e il 1478) , era destinata ad arricchire la collezione della Villa Medici di Castello. Queste due opere sono ritenute a buon ragione l’espressione più alta della cultura del rinascimento fiorentino ed italiano trasferita emblematicamente nell’arte figurativa.
La tecnica impiegata per questo dipinto su tela di grandi dimensioni ( 172 x 278 cm) fu della “tempera magra” , vernice a base d’acqua con aggiunta di chiara d’uovo ed essenze vegetali, con l’intento di riprodurre sul quadro le superfici luminose dell’affresco, visto che la sua collocazione sarebbe avvenuta all’interno di una Villa che è stata poi decorata dalla “bottega” dello stesso maestro intorno agli anni novanta. Il dipinto con base su tela , in verità due panni di lino ricuciti fra loro e bloccati su una tavola di legno , era una innovazione in quanto non trovava largo impiego nella Firenze d’allora; sul supporto venne steso un sottile strato di malta di gesso, probabilmente unita a polvere alabastrina per accentuarne la lucentezza, tinta di blu allo scopo di preordinare il fondo di blu che caratterizza tutto il dipinto. Vi è poi un abbondante uso dell’oro sia nella creazione dei capelli della Venere, dato a pennello, sia mescolato con mordente scuro per l’ esecuzione dei rami e delle foglie dell’ambiente agreste di contorno.
Il soggetto come fu definito dal grande storico d’arte Giorgio Vasari, autore nel XVI del celeberrimo trattato le “Vite” è Venere che nasce , e quelle aure e venti che la fanno venire in terra con gli Amori; il Vasari ne documenta la presenza intorno al 1550 nella Villa di Castello ereditata da Cosimo I dal padre Giovanni dalle Bande Nere ; più precisamente si tratta della dea Venere che trasportata da una grande conchiglia e sospinta da Zefiro abbracciato alla ninfa Clori , approda sull’isola di Cipro, ove si fa incontro una fanciulla dai lunghi capelli, con abito bianco ornato di fiori, impreziosito alla vita e al girocollo da tralci di rose, identificata con l’Ora della Primavera o in una delle tre Grazie, pronta ad accogliere la dea in un manto rosa trapunto di fiori. La dea è nuda, ma si copre pudicamente con una mano i seni mentre con l’altra accompagna i lunghi capelli dorati e lucenti sopra la parte ventrale del suo corpo. Slanciata e flessuosa, impersona la Venere Pudica , alto ideale di bellezza femminile e di perfezione formale fino a quel momento mai toccato nell’arte figurativa, dal cui volto sembra trasparire un lieve senso di tristezza.
Il tema trattato in questo dipinto ricorre probabilmente a diverse fonti letterarie tra cui l’Inno ad Afrodite di Omero, Le Metamorfosi di Ovidio, quello più vicino all’ambiente culturale in cui viveva il maestro, vale a dire Le Stanze per la Giostra di Angelo Poliziano, ( il quale come è noto si serve dell’allegoria per portare il presente nello sfondo mitologico della civiltà classica) , tanto da far pensare a quest’ultimo, quale rappresentante basilare della scuola neoplatonica fiorentina, l’ispiratore dello scenario iconografico e dei personaggi celebrati nelle due più note opere del famoso maestro fiorentino.L’interpretazione dell’opera è stato nel corso del tempo oggetto di studio e rivisitazione, per cui ancora di recente si sono aggiunti nuovi contributi , fra i quali merita di essere citato quello dell’approdo (2001- Acidini Cristina Luchinat ): Venere approda sul litorale toscano, sospinta da Zefiro vento di ponente, ove si trova una folta presenza di agrumi i cui frutti evocano appunto il simbolo della famiglia Medici; la dea dell’Amore nella terra di Toscana pacificata darà avvio ad una nuova era, resa fiorente dalla presenza dei Medici.
Nel passato il significato più accreditato vede nell’opera del maestro la rappresentazione dell’Humanitas, sublime bellezza, sintesi di spirito e materia , e Venere rappresenta dunque l’amore sublime dalla cui nascita prende forza la natura , secondo i principi della filosofia neoplatonica che come abbiamo visto fu espressione di una visione del “bello” che influenzò con prepotenza la cultura e l’arte del rinascimento fiorentino e italiano.
Questo elemento è presente anche nelle lingue: Inglese Francese Spagnolo Tedesco Portoghese, Portogallo Russo
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1 Comment on “Nascita di Venere”
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Semplicemente meravigliosa
Per chi come me è un amante dell’arte non potrà non apprezzare la bellezza di questo capolavoro… le forme, i dettegli, i colori, l’armonia che esprime…tutto risulta essere perfetto!