Deutsches Museum

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Museum Category: Musei

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  • Il Deutsches Museum di Monaco di Baviera, Germania (nome completo: Deutsches Museum von Meisterwerken der Naturwissenschaft und Technik), è il più grande museo al mondo di scienza e tecnologia, con approssimativamente 1,3 milioni di visitatori all’anno e circa 28.000 oggetti esposti provenienti da 50 aree della scienza e della tecnologia. Il museo venne fondato il 28 giugno del 1903 ad un incontro dell’Associazione degli ingegneri tedeschi (VDI) su iniziativa di Oskar von Miller.Qualche mese prima del meeting estivo del 1903 della Società degli ingegneri tedeschi, Oskar von Miller radunò un piccolo gruppo che supportasse il suo desiderio di aprire un museo di scienza e tecnica. A dimostrazione del supporto, il gruppo donò spontaneamente 260.000 marchi alla causa ed elesse un “Comitato Provvisorio” per amministrare l’inizio dell’attività.

    Nel giugno del 1903 il principe Ludwig acconsentì ad agire come padrone del museo e la città di Monaco destinò la Kohleinsel ad ospitare il progetto. Le esposizioni iniziarono ad arrivare da Monaco, da tutta la Germania e anche dall’estero, incluse collezioni dalla Bayerische Akademie der Wissenschaften. Dato che non esisteva alcun museo dedicato le esposizioni erano state precedentemente mostrate al museo nazionale.

    Il 12 novembre 1906 le esposizioni temporanee al museo nazionale vennero cerimonialmente aperte al pubblico e il 13 novembre fu posata la prima pietra del museo permanente.

    Il primo nome del museo, Deutsches Museum von Meisterwerken der Naturwissenschaft und Technik (Museo tedesco per i capolavori della scienza e tecnologia), non era inteso limitatamente al progresso tecnologico e scientifico tedesco, ma voleva esprimere l’importanza che avevano la scienza e la tecnologia per il popolo tedesco.

    Oskar von Miller inaugurò il nuovo museo il giorno del suo settantesimo compleanno, il 2 maggio 1925, dopo un ritardo di almeno dieci anni. Dall’inizio le esposizioni del museo erano appoggiate da documenti disponibili in una biblioteca ed archivi pubblici, aperti sette giorni su sette.

    Prima e durante la seconda guerra mondiale il museo vide tagliati i propri fondi dal partito nazista e molte esposizioni diventarono quindi datate ed obsolete, tranne qualche eccezione come il nuovo salone sulle automobili aperto il 7 maggio 1937. Alla fine del 1944 il museo risultava pesantemente danneggiato dai bombardamenti, con l’80% degli edifici e il 20% delle esposizioni danneggiate o distrutte. Non appena le truppe alleate marciarono a Monaco nell’aprile del 1945, il direttore del museo Karl Bässler cercò in qualche modo di difendere l’ultimo ponte rimanente di accesso all’isola del museo dalle esplosioni provocate dai nazisti che si stavano ormai ritirando.

    Successivamente alla guerra il museo dovette rimanere chiuso per riparazioni e un certo numero di affittuari temporanei, come il College of Technology e le poste, usarono gli spazi del museo fintanto che i propri edifici venivano ricostruiti. Nel novembre del 1945 la biblioteca fu in grado di riaprire, seguita dalla sala congressi nel gennaio del 1946. Il museo venne riaperto con per una speciale esibizione per i 50 anni del motore Diesel nell’ottobre del 1947 e le mostre regolari ricominciarono nel maggio 1948.

    Negli anni cinquanta il museo si concentrò sulle scienze naturali piuttosto che sulla tecnologia e molte delle grandi esposizioni tradizionali, come quella sull’ingegneria civile, furono rimpicciolite per far posto alle più recenti innovazioni tecnologiche. Nel 1953 avviene la prima assoluta di Die chinesische Nachtigall di Werner Egk.

    Nell’agosto del 1969 l’Apollo 8 fu esposto in una mostra speciale intitolata “Uomo e Spazio” e nel 1970 fu nominato il primo direttore a tempo pieno, Theo Stillger. Negli anni settanta l’obiettivo del museo venne modificato per incoraggiare la spiegazione dell’importanza della scienza e tecnologia nelle esposizioni.

    I primi anni ottanta videro seri danni a diverse esposizioni dovuti ad un incendio doloso. Questo evento fu seguito da una estensivo sforzo di ricostruzione, e con l’occasione venne costruito un edificio aggiuntivo, portando lo spazio espositivo a 55000 m² nel 1993. Negli anni ottanta e novanta vennero stretti accordi con lo Science Center di Bonn per la creazione del distaccamento del Deutsches Museum nella città, e l’esposizione all’aeroporto Flugwerft Schleißheim.

    Nel 1996 il governo bavarese diede degli edifici sulla Theresienhöhe a Monaco al Deutsches Museum. Venne così a formarsi un nuovo museo sui trasporti, il Deutsches Museum Verkehrszentrum, che aprì nel 2003 ed ora ospita le esposizioni di automobili e treni che vennero rimossi dal sito originario al Deutsches Museum.

    Questo elemento è presente anche nelle lingue: Inglese Francese Spagnolo Tedesco Portoghese, Portogallo Russo

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